L'FBI condivide il suo primo suggerimento sulla vulnerabilità di iOS e OS X con Apple
Foto: Jim Merithew/Cult of Mac
L'FBI ha informato Apple di una vulnerabilità che colpisce i vecchi iPhone e Mac. È la prima volta che tali informazioni vengono condivise con Apple dai federali nell'ambito di un "processo di equità di vulnerabilità" della Casa Bianca inteso a rivelare le debolezze della sicurezza quando vengono scoperte.
Il Vulnerability Equities Process è concepito per fungere da equilibrio tra il desiderio delle forze dell'ordine e dei servizi di intelligence statunitensi di essere in grado di violare i dispositivi e l'interesse pubblico ad avvertire le aziende di punti deboli nei loro sistemi che potrebbero essere sfruttati da criminali.
La vulnerabilità rivelata non è, per la cronaca, il metodo utilizzato dall'FBI per sbloccare l'iPhone 5c al centro della sparatoria di San Bernardino. L'FBI potrebbe non essere in grado di condividere queste informazioni con Apple a causa di non avere la titolarità legale del metodo in questione.
È invece possibile che la scoperta in questione sia stata condivisa con Apple nel tentativo di contrastare il recente pubblicità negativa l'FBI ha ricevuto per la sua lotta con Apple. La mossa segnala che l'FBI condividerà le vulnerabilità quando potrà.
Il consiglio di sicurezza è stato dato ad Apple il 14 aprile, sebbene la società abbia notato che si trattava di una vulnerabilità già risolta in iOS 9 e OS X El Capitan. Non si sa quale sia la vulnerabilità in questione, ma il fatto che non esista più negli ultimi aggiornamenti software significa che l'80% degli utenti Apple non è interessato.
Fonte: Reuters